Laboratorio di poesia giocosa a cura di Matteo Pelliti rinviato in autunno 2023
Un laboratorio per giocare con le parole in poesia e liberare la fantasia attraverso i vincoli (lipogrammi, tautogrammi, versi maltusiani…) a partire dall’antologia di poesia giocosa Biancaneve e i settenari (Bompiani, 2022) curata da Stefano Bartezzaghi, da usare come vero e proprio “manuale di gioco”, per trarre esempi e produrre nuovi testi.
ore 16:00
“Ei fu sì come immobile / che c’è un amico in più” Laboratorio di poesia giocosa a cura di Matteo Pelliti
ore 18:30
incontro con Paolo Albani e Paolo Pergola, scrittori/giocatori membri dell’OPLEPO (https://www.oplepo.com/)
ore 19:30
apericena, a seguire letture dei partecipanti al laboratorio e degli autori ospiti
OpLePo è l’acronimo di Opificio di Letteratura Potenziale
Opificio è un luogo nel quale si opera, si produce; nel caso del nostro opificio si producono “strutture” letterarie; “opificio” è traduzione libera, ma significativa, del francese ouvroir, del quale ripete il tono ironico (propriamente ouvroir in francese designa il laboratorio di cucito in un convento di monache o in un istituto di beneficenza).
Letteratura è da intendersi in senso lato e dimostrativo, poiché nell’ambito dell’OpLePo vivono altre attività parallele quale quella del TEAnO (Telematica, Elettronica e Analisi nell’Opificio) o della MUPO (Musica Potenziale), della PIPO (Pittura Potenziale) o della CUPO (Cucina Potenziale), ecc.
Potenziale è detto perché i suoi prodotti non sono reali. L’opificio è una fabbrica di strutture, di metodi, dei quali interessa dimostrare la potenziale capacità di produrre altri testi.
L’Oplepo è nato a Capri nel novembre 1990, omologo del gruppo francese dell’OuLiPo.